Visione
Viviamo in una società sempre più osservata, dove il monitoraggio democratico e tecnologico ridefinisce il rapporto tra passato, presente e futuro. In questo contesto analitico, il musicista classico svolge un ruolo civile: riportare in vita opere del patrimonio culturale occidentale. La musica classica, un tempo strumento liturgico, è ora un mezzo per esplorare l’indicibile: ciò che sfugge al linguaggio e alle forme convenzionali. Artisti geniali come Mozart, Horowitz o Castellucci creano uno specchio dell’esperienza umana, rompendo con le convenzioni e lavorando con un’energia fluida e autentica.
La musica classica, profondamente legata al tempo, esplora la relazione tra l’azione e l’osservazione, il reale e l’eterno. È una ricerca che continua a ispirare la mia visione e il mio modo di vivere il ruolo di musicista.
La fase pittorica
Progetti
Un Viaggio tra Parole e Musica: Plinio Martini e Franz Schubert
Con questo progetto, voglio accostare Il fondo del sacco di Plinio Martini alla Winterreise di Franz Schubert, due opere che, con profonda poesia, esplorano la durezza della natura invernale e il viaggio interiore dell'anima. Entrambi condividono un'intensa sensibilità per le piccole cose e le emozioni profonde, amplificate da una solitudine struggente e dalla bellezza malinconica. Come Gori, il protagonista del romanzo, intraprenderemo un viaggio che ripercorre idealmente quello immaginato da Martini, portando concerti a Cavergno e negli Stati Uniti, un secolo dopo il viaggio che l'autore ticinese compì solo con la mente. Questo progetto, che ho avuto l'onore di sviluppare e affinare presso il workshop del rinomato Concours de Geneve, dà vita a un dialogo tra letteratura e suono, tra passato e presente, tra realtà e immaginazione.